top of page

Conoscere per intervenire: la diagnostica applicata agli edifici storici

Nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio architettonico, soprattutto ecclesiastico, ogni intervento deve fondarsi su una profonda conoscenza dell’edificio. Per questo motivo, da anni Arch-Indagini affianca professionisti, imprese e istituzioni nella fase più delicata di ogni progetto: le indagini diagnostiche per la caratterizzazione di materiali e strutture presenti negli edifici in muratura.

Durante l’intervento al recente convegno promosso dalla rivista Chiesa Oggi, abbiamo illustrato il nostro approccio operativo e le principali tecniche di indagine su legno, malte, intonaci presenti negli edifici storici.




Un approccio integrato, mai standardizzato

Il nostro metodo si articola a partire da un colloquio iniziale con la committenza ed un eventuale sopralluogo tecnico, che ci consentono di raccogliere informazioni preliminari e osservare direttamente le peculiarità dell’edificio.

Da qui sviluppiamo un piano diagnostico personalizzato, calibrato non solo sulla tipologia costruttiva e sui materiali, ma anche sulle condizioni di accessibilità, sugli elementi decorativi presenti e su eventuali vincoli di tutela.

Le prove diagnostiche vengono poi eseguite direttamente in sito o in laboratorio, a seconda del tipo di analisi necessaria.

Infine, offriamo supporto anche nella fase di verifica post-intervento, quando è importante valutare l’efficacia degli interventi, in particolare nei casi di consolidamenti di strutture murarie con iniezioni di malta.


Indagini sulle strutture lignee: dalla visione d’insieme al dettaglio

Per le strutture in legno, seguiamo i criteri stabiliti dalla norma UNI 11119, specifica per i beni culturali.

L’indagine si articola in:

  • Ispezione visiva, per identificare la geometria essenziale delle strutture, la tecnica costruttiva (specialmente per le capriate), la specie legnosa, i difetti anatomici e il degrado periferico

  • Analisi strumentale, con l’impiego del resistograph. Questo strumento misura la resistenza che il legno oppone alla perforazione della punta in base alla maggiore o minore presenza di degrado interno alla struttura.

Il risultato è un profilo resistografico: un grafico che rappresenta le variazioni di densità del materiale, utile per rilevare l’intensità del degrado interno all’elemento ligneo.


Analisi su malte e intonaci: la materia racconta la storia

Le indagini su malte e intonaci si basano sul prelievo minimo di campioni da sottoporre a:

  • Analisi allo stereomicroscopio su campione inglobato, per lo studio delle stratigrafie, per l’analisi dimensionale degli aggregati e dei pori più grandi

  • Analisi al microscopio polarizzatore in sezione sottile, per condurre uno studio petrografico del campione utile a comprendere la natura del legante ed aggregato, il rapporto legante/aggregato, i processi di alterazione, la classificazione delle porosità 

  • Diffrazione ai raggi X, SEM e spettroscopia Raman, quest’ultima fondamentale per la caratterizzazione degli strati pittorici

Un esempio emblematico di applicazione delle precedenti analisi è il caso della malta di cocciopesto nella chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma: le analisi hanno permesso di ricondurre la miscela alla fase originaria della costruzione, restituendo una lettura autentica del materiale.


Murature in pietra e mattoni: guardare oltre la superficie

Per le murature storiche impieghiamo diverse metodologie, spesso complementari:

  • Termografia a infrarossi, utile per rilevare discontinuità materiche, quadri fessurativi nascosti e strutture celate dall’intonaco

  • Indagini soniche e ultrasoniche, utilizzate per definire la qualità strutturale di una muratura (presenza di vuoti, distribuzione degli ammorsamenti nelle sezioni) e il livello di danno mediante la propagazione di onde elastiche nelle strutture

  • Indagini con martinetti piatti, per la valutazione dello stato di sforzo locale in un muratura e per l’analisi del suo comportamento deformativo al fine di determinare il modulo elastico e le tensioni di prima fessurazione

Ad esempio nel caso della Chiesa del SS. Salvatore di Bologna, le indagini soniche sono state condotte per valutare la sicurezza dei plinti in muratura sui quali si ergono le statue apicali della facciata. I risultati hanno fornito un quadro approfondito sull’effettivo stato di ammaloramento delle strutture, consentendo ai progettisti di realizzare un intervento di consolidamento mirato sulle effettive problematiche di conservazione.

Un altro esempio dove è stato applicato il rilievo con termocamera riguarda il Palazzo dei Canonici a Reggio Emilia. I rilievi termici hanno messo in luce alcune finestre tamponate, oggi non visibile, raffigurate in dipinti dell’epoca. Tali analisi hanno quindi confermato l’esatezza delle informazioni presenti nella documentazione storica d’archivio.

Tutti i nostri casi studio, tra cui quelli citati in questo articolo, sono disponibili qui: https://www.arch-indagini.it/portfolio




Dalle analisi preliminari alla verifica degli esiti

La diagnostica applicata al patrimonio architettonico non si esaurisce nella fase preliminare. È altrettanto utile e spesso indispensabile anche nel momento successivo all’intervento, per valutare l’efficacia delle operazioni eseguite e documentarne i risultati.

Una buona azione di restauro o consolidamento si riconosce anche dalla sua capacità di modificare in modo misurabile le condizioni statiche e materiche di una struttura: in questo senso, l’attività diagnostica post-intervento si configura come uno strumento di controllo e garanzia.

Ma perché queste tecniche restituiscano un quadro realmente utile alla progettazione e alla conservazione, non basta la disponibilità degli strumenti: serve esperienza, sensibilità interpretativa e una profonda conoscenza dei materiali e dei sistemi costruttivi antichi.

Le attività di diagnostica ben eseguite non sono mai solo tecnica, ma parte integrante di un percorso strategico, culturale e progettuale, orientato alla tutela consapevole del patrimonio storico.

 
 
 

Comments


CONTATTI

Per ogni esigenza,
non esitate a contattarci

Siamo a disposizione per fornirvi informazioni e maggiori dettagli sui nostri servizi e le nostre metodologie.
Laura Bolondi

+39 349 4515419 (anche WhatsApp)

Riccardo D. De Ponti

+39 340 3666263 (anche WhatsApp)

Grazie per la richiesta!

ARCH-INDAGINI

Indagini su Edifici & Diagnostica Strutturale

Architetti: Riccardo De Ponti e Laura Bolondi

  • Facebook Clean
bottom of page